Tiziano. Ormai non so nemmeno più quante volte ho letto questo libro, questo 'viaggio nel male e nel bene del nostro tempo' come lo chiama lui. Questo viaggio alla ricerca, non di qualcosa di preciso,ma semplicemente alla ricerca.
Il fatto è che non posso parlare di lui se non con le sue parole: "Ho deciso di raccontarne la storia (della sua malattia), innanzitutto perchè so quanto è incoraggiante l'esperienza di qualcuno che ha fatto già un pezzo della strada per chi si trovasse ora ad affrontarla; e poi perchè, a pensarci bene, dopo un pò il viaggio non era più in cerca di una cura per il mio cancro,ma per quella malattia che è di tutti: la mortalità.
Ma anche quella, è davvero una malattia? Qualcosa di cui temere,un male da cui star lontani?
Magari no.
"Immagina come sarebbe affollato il mondo se fossimo tutti immortali e dovessimo restare a giro per sempre, e con noi ci dovessero essere, anche loro immortali, tutti quelli che ci hanno preceduto nei secoli!" disse un giorno il mio vecchio compagno durante una passeggiata nella foresta. " Si tratta di capire che la vita e la morte sono due aspetti della stessa cosa."
Arrivare a questo è forse la sola vera meta del viaggio che tutti intraprendiamo nascendo: un viaggio di cui io stesso non so granché,tranne che la sua direzione - ora ne sono convinto - è dal fuori verso il dentro e dal piccolo verso il sempre più grande."
Viaggiare con lui nel libro è così coivolgente da restarci secchi!
Per questo consiglio a tutti di andare a vedere il film dedicato a lui e tratto dal libro scritto dal figlio Folco, in uscita il 1° Aprile: La fine è il mio inizio.
E alla fine del viaggio non c'è poi molto da dire: Grazie Tiziano.
Non ho ancora letto 'Un altro giro di giostra'!!
RispondiEliminaSeri dopo questa critica entusiasmante domani me lo compro!!