mercoledì 20 aprile 2011

Assignment 4#

Delicious è proprio ganzo!
E' ganzo come tutte le cose nuove, uno si mette lì a spippolare, a vedere come funziona il tutto,sprigiona la curiosità!
Tra tutte le cose nuove viste fino ad ora è la più ganza di tutte!Bellina bellina!
E mi piace perchè ci mette davanti ad un interrogativo: ma a me cosa mi piace?
Non ci chiediamo spesso il perchè delle cose che facciamo o se queste cose ci piacciono davvero,si fanno e basta,perchè abbiamo sempre fatto così,perchè non ci abbiamo mai pensato e nessuno ce lo ha mai chiesto.
Ma di fronte a Delicious non possiamo non chiederci: cosa mi piace davvero?cosa mi appassiona?cosa mi incuriosisce?Come la penso io su questa cosa?
E nascono da lì tutti i tag, le paroline che scegliamo per evidenziare qualcosa che ci interessa.
All'inizio è spiazzante.
Bisogna ammetterlo.
Ci si trova davanti alla pagina e si fa: e ora?
Ma basta poco e tutto diventa chiaro.
Mi piace imparare cose nuove,e forse diventerò più pratica anche di Delicious perchè nonostante l'iniziale perplessità mi sembra davvero un ottimo mezzo per tenere in tasca il mondo.






martedì 19 aprile 2011

Ciak: Assignment 3 (Parte Terza), Si chiude!

"Il problema è che l’istruzione non aiuta a liberare la testa."
Ho perso l'ispirazione. Davvero davvero. Non riesco più a esprimere con più di due frasi quello che penso. Cioè,ho scritto per anni nel giornalino della scuola, facevo temi chilometrici,avevo mille pensieri in testa. E poi mi sono appiattita. Inevitabilmente.
Forse tutto questo correre al voto e non all'imparare,al prendere e non al dare, al fine e non al godimento di ciò che sto facendo mi ha creato un certo rallentamento nell'esecuzione di questo compito.

Però appena ho letto "I care" di Don Milani mi son illuminata.
Perchè questo personaggio m'ha sempre affascinata,perchè è GANZO. E' ganzo e attuale,perchè il suo "lettera a una professoressa"  esprime l'essenza della scuola, perchè forse di istruzione non si può davvero parlare.
E m'è venuto in mente un trafiletto in cui parla dei genitori e dice: DISARMATI " i genitori poveri non fanno nulla. Non sospettano nemmeno che queste cose esistano. Anzi sono commossi. A tempo loro in campagna c'era solo la terza. Se le cose non vanno sarà perchè il bambino non è tagliato per gli studi."  
E così è Internet per migliaia di persone: una cosa per cui non si è "tagliati", un "aggeggio strano", o per la stragrande maggioranza qualcosa che fa una gran fatica anche solo provare ad osservare.
Eppure oggi senza rete non c'è niente. O almeno questo è il mio pensiero.
Senza internet non c'è informazione, non c'è approfondimento,non c'è modo di sbandierare mille curiosità!
E se Internet ci permette di avere un PLE più vasto,più veloce,più più più tutto,perchè non utilizzarlo a nostro favore?
Non per schiacciare le relazioni umane o per nascondere la nostra personalità dietro lo schermo di un banalissimo computer,ma per ampliare e completare le nostre connessioni.
Infondo tutto è connessione. Lo sono i sensi, vista,udito,tatto,olfatto,gusto, lo sono le parole, scritte, nel vento,lo sono anche i silenzi,lunghi,lunghi ,lunghissimi silenzi. E lo è internet,ma non perchè è collegato ad un cavo,ma perchè ci permettere di crescere, di confrontarci, di vedere più lontano dell'immaginabile.
E l'ultima cosa che ci tengo sinceramente a dire è che Internet è qualcosa di vivo e assolutamente libero. Libero da tutto e da tutti. 
Qualcosa che vale veramente la pena conoscere. 

venerdì 1 aprile 2011

Ciak: Assignment 3 (Parte Seconda), si gira!

Il nonno
Tutta questa storia della scolarizzazione mi ha fatto venire in mente un turbine di cose.
Innanzitutto i miei anni del liceo. Forse non educativi dal punto di vista dell'approccio alla natura,ma senza dubbio i migliori; e non perchè al liceo si fanno le cavolate tra amici,gli scherzini,le cosine da adolescenti,ma perchè ho vissuto il liceo come la più travolgente delle storie d'amore: sofferta,patita fino alla fine, una strada in salita,ma cavolo!piena di soddisfazioni.
Io sono stata follemente innamorata del liceo,per il sapere che aleggiava per quei corridoi,per la coinvolgente passione con cui le persone avevano scelto di essere lì.
Non è solo per Cesare o Plutarco o Lisia o Socrate che stavo lì,avrei potuto migrare come tanti altri dove c'era da sudare meno,ma era perchè lì sentivo di poter imparare qualcosa. Forse non a coltivare un campo o a raccogliere uova dal pollaio, ma sicuramente a sentirmi libera.Libera di scegliere per me,per la mia vita,per quello che voglio io.
E anche se vedo il declino della scuola in Italia,una scuola ammirata da tutti negli anni '50 che oggi è morta, io a scuola ho passato gli anni più belli e pieni della mia vita.
D'altrocanto penso anche al mio nonno. Ha fatto il contadino tutta la vita,si è stroncato la schiena per assicurare alla sua famiglia la dignità che gli doveva, e ora che non c'è più m'ha lasciato un vuoto incolmabile dentro.
E questo vuoto lo rileggo ogni giorno nei gesti della mia famiglia. Il babbo da quando il nonno non c'è più ha scelto di continuare la sua strada, e non so per quanto tempo ancora si sentirà in colpa di non averlo fatto prima. Adesso ha imparato a coltivare un terreno, a fare il vino,a potare gli ulivi, a seminare le verdure nei giusti periodi, e vede tutto in un'altra prospettiva. 
A me il nonno ha insegnato questo: ad amare il verde che mi circonda e ad intenerirmi quando la natura mostra il suo lato più meraviglioso: l'amore. L'amore del piccioncino che non esce più dal nido dopo la morte della piccioncina,la gallina rimasta sola che ti segue ovunque, il gattino spennacchiato, il riccino da curare. 
Mi sento fortunata ad avere avuto un'educazione a tuttotondo: un'istruzione buona e una famiglia che mi ha insegnato ad osservare il mondo.

Ciak: Assignment 3 (Parte Prima), si gira!

Evoluzione e crescita esponenziale
Mi ha colpita una parte in particolare:"Ma se si considera l’evoluzione sulla terra nella sua
globalità allora ci troviamo di fronte ad un incremento continuo di
organizzazione e complessità che, per quanto ci è dato conoscere, culmina nella
cultura della famiglia umana.
"
Credo che l'evoluzione sia qualcosa alla quale non è possibile sottrarsi,ma essere sottoposti ad un fenomeno di tale portata è anche qualcosa che si può fare in modo intelligente.
Come farsi delle domande,chiedersi il perchè delle cose, domandarsi e domandare quale percorso abbiamo fatto per arrivare fino a qui. 
E non c'è una domanda più intelligente dell'altra,non c'è un pensiero meno degno di valore e di rispetto dell'altro, ma la quantità di domande,la curiosità che ognuno di noi coltiva ci porta ad essere quello che siamo e a costruire il mondo del quale viviamo.
Qualche giorno fa mi son chiesta a quale punto della storia dell'Italia si è verificata quella svolta che l'ha portata ad essere un paese nel quale pochi supersiti e fragili diritti sono mantenuti in vita grazie a persone che lottano senza freni, ad essere un paese senza un futuro chiaro, oppure proprio senza futuro. Eppure anche questa è evoluzione,anche questo è frutto di quel processo che ci ha portati nella fase destra del grafico esponenziale, perchè nessuno si è accorto di niente e "all'improvviso" tutto è cambiato.
L'evoluzione è qualcosa che possiamo fare in modo intelligente.


Reti e strutture
La parola "rete" mi ricorda un gioco che facevo da piccina, dove ogni bambino era legato ad un altro, e quello ad un altro ancora e così via. E questo mi ricorda che è così anche per noi, per la nostra vita. Anzi, è necessario per la nostra vita. Così come è fondamentale condividere informazioni online,creare una rete virtuale, è importante creare dei legami con le persone. Farsi forti di questi legami e condividere e affrontare il mondo.  Ma non siamo reti solo in quanto esseri biologici costituiti  di cellule,tessuti,organi e sistemi, siamo reti perchè possiamo scegliere con chi legarci e come legarci. 
Siamo reti,formiamo nodi,ma siamo liberi. 
Quale altra cosa al mondo è più bella e più grande della libertà?
Siamo incastri,siamo annodati e ci spostiamo nella stessa direzione,ma possiamo osservare tutto quello che ci sta intorno. 
La rete, il web, è qualcosa di universale. Di ASSOLUTAMENTE universale.