domenica 29 maggio 2011

Assignment #6: Letteratura Scientifica


Nonostante ci abbia messo una vita a seguire i video e capire anche quello che stavo facendo, d'altronde zoccolodurolandia mi ha dato i natali, ci sentivo per raccontare un pò quel che penso di PubMed e della letteratura scientifica. 
Quando penso ad una ricerca io me la figuro in UN laboratorio di UNA università o ospedale, con ALCUNI scienziati che mettono le loro conoscenze in comune per testare,per scoprire qualcosa che potrebbe, in potenza, essere grande e rivoluzionario.
Ma se poi ci penso meglio mi rendo conto che queste situazione sono incredibilemente moltiplicate per un numero assurdo nel mondo. E questo cambia tutto. E' positivo e negativo allo stesso tempo. E' positivo perchè sulla ricerca bisogna investire,io la considero una sorta di investimento per la vita,per la salute,per il miglioramento delle condizioni sanitarie(e non solo ovviamente) in TUTTO il mondo. Ma se ci penso è anche negativo,oddio più che negativo pericoloso e difficoltoso: perchè si incrociano mille punti di vista,mille risultati diversi,mille necessità e mille INTERESSI  diversi. E le strade procedono in modi diversi.
- C'è l'esplosione delle conoscenze. La comunicazione,lo scambio di notizie, la letteratura è fondamentale per capire quello che ci circonda. Senza storia,senza memoria non ci sarebbe un futuro migliore. E così per la letteratuta. E' fondamentale. Ed è importante che esistano "piattaforme" piene di conoscenze a disposizione di tutti.
- Ma è anche vero che l'economia guida il progresso. Che si investe dove fa comodo,non dove realmente è necessario. E lì un pò muore la ricerca,un pò muore il senso della scoperta.
Queste son solo brevi considerazioni di un discorso così ampio che non riesco nemmeno a vederne in confini, e mi piacerebbe sapere anche quello che pensano i ricercatori veri,quelli che la fanno la letteratura, quelli che ci investono la vita.


E poi c'è PubMed, una risorso infinita per chi ha,secondo me, infinita voglia di sapere. 
Sono entusiasta di averlo conosciuto e guarducchiato,anche se ancora ci dovrò lavorare un sacco! 

Un anno è già passato.

Più di un mese senza scrivere nel blog,mi vergogno di me stessa!
Ma come tutti,tra libri di lì e libri di là non son mai riuscita a fermarmi due secondi per riflettere un attimo,che poi è quello che cui ho più bisogno in questo momento.
E stamattina mi sono improvvisamente resa conto che un anno è già passato. Una parte del cammino l'abbiamo già fatta,e in tutta questa cosa,in tutta questa confusione m'è sembrato sia volato questo anno!
Mi sembra ieri il 27 settembre, quando eravamo tutti pieni di aspettative,di euforia, di voglia di scoprire quello che ci aspettava, ed è bello  scoprire di essersi dedicati a qualcosa con tanta passione.
Certo l'università non è tutto,ma è tanto. E' tanto sapere di avere un obiettivo,un traguardo verso cui lavorare con entusiasmo, anche se i momenti di cedimento non sono mancati.
Però nonostante tutto mi sento soddisfatta, e non parlo dei risultati degli esami,ma di questo pezzetto di viaggio che ho fatto.
E mentre mi fermo a tirare le fila di questo anno sento di essere veramente fortunata: ho conosciuto un sacco di persone a cui ho imparato a voler bene, ho incontrato personalità da cui non ho potuto far altro che apprendere apprendere e apprendere e sono felice di fare quel che faccio!Davvero!
Infondo VIAGGIO è anche questo. E'  SCOPRIRE e SCOPRIRSI, è non fermarsi davanti al primo bivio,ma avere il coraggio di fare delle scelte,giuste o sbagliate che siano, è trovare la forza di andare avanti, prendendo ciò che di più utile e bello ci offre questa strada!
Adesso la smetto di annoiarvi!
A presto,Sery

mercoledì 20 aprile 2011

Assignment 4#

Delicious è proprio ganzo!
E' ganzo come tutte le cose nuove, uno si mette lì a spippolare, a vedere come funziona il tutto,sprigiona la curiosità!
Tra tutte le cose nuove viste fino ad ora è la più ganza di tutte!Bellina bellina!
E mi piace perchè ci mette davanti ad un interrogativo: ma a me cosa mi piace?
Non ci chiediamo spesso il perchè delle cose che facciamo o se queste cose ci piacciono davvero,si fanno e basta,perchè abbiamo sempre fatto così,perchè non ci abbiamo mai pensato e nessuno ce lo ha mai chiesto.
Ma di fronte a Delicious non possiamo non chiederci: cosa mi piace davvero?cosa mi appassiona?cosa mi incuriosisce?Come la penso io su questa cosa?
E nascono da lì tutti i tag, le paroline che scegliamo per evidenziare qualcosa che ci interessa.
All'inizio è spiazzante.
Bisogna ammetterlo.
Ci si trova davanti alla pagina e si fa: e ora?
Ma basta poco e tutto diventa chiaro.
Mi piace imparare cose nuove,e forse diventerò più pratica anche di Delicious perchè nonostante l'iniziale perplessità mi sembra davvero un ottimo mezzo per tenere in tasca il mondo.






martedì 19 aprile 2011

Ciak: Assignment 3 (Parte Terza), Si chiude!

"Il problema è che l’istruzione non aiuta a liberare la testa."
Ho perso l'ispirazione. Davvero davvero. Non riesco più a esprimere con più di due frasi quello che penso. Cioè,ho scritto per anni nel giornalino della scuola, facevo temi chilometrici,avevo mille pensieri in testa. E poi mi sono appiattita. Inevitabilmente.
Forse tutto questo correre al voto e non all'imparare,al prendere e non al dare, al fine e non al godimento di ciò che sto facendo mi ha creato un certo rallentamento nell'esecuzione di questo compito.

Però appena ho letto "I care" di Don Milani mi son illuminata.
Perchè questo personaggio m'ha sempre affascinata,perchè è GANZO. E' ganzo e attuale,perchè il suo "lettera a una professoressa"  esprime l'essenza della scuola, perchè forse di istruzione non si può davvero parlare.
E m'è venuto in mente un trafiletto in cui parla dei genitori e dice: DISARMATI " i genitori poveri non fanno nulla. Non sospettano nemmeno che queste cose esistano. Anzi sono commossi. A tempo loro in campagna c'era solo la terza. Se le cose non vanno sarà perchè il bambino non è tagliato per gli studi."  
E così è Internet per migliaia di persone: una cosa per cui non si è "tagliati", un "aggeggio strano", o per la stragrande maggioranza qualcosa che fa una gran fatica anche solo provare ad osservare.
Eppure oggi senza rete non c'è niente. O almeno questo è il mio pensiero.
Senza internet non c'è informazione, non c'è approfondimento,non c'è modo di sbandierare mille curiosità!
E se Internet ci permette di avere un PLE più vasto,più veloce,più più più tutto,perchè non utilizzarlo a nostro favore?
Non per schiacciare le relazioni umane o per nascondere la nostra personalità dietro lo schermo di un banalissimo computer,ma per ampliare e completare le nostre connessioni.
Infondo tutto è connessione. Lo sono i sensi, vista,udito,tatto,olfatto,gusto, lo sono le parole, scritte, nel vento,lo sono anche i silenzi,lunghi,lunghi ,lunghissimi silenzi. E lo è internet,ma non perchè è collegato ad un cavo,ma perchè ci permettere di crescere, di confrontarci, di vedere più lontano dell'immaginabile.
E l'ultima cosa che ci tengo sinceramente a dire è che Internet è qualcosa di vivo e assolutamente libero. Libero da tutto e da tutti. 
Qualcosa che vale veramente la pena conoscere. 

venerdì 1 aprile 2011

Ciak: Assignment 3 (Parte Seconda), si gira!

Il nonno
Tutta questa storia della scolarizzazione mi ha fatto venire in mente un turbine di cose.
Innanzitutto i miei anni del liceo. Forse non educativi dal punto di vista dell'approccio alla natura,ma senza dubbio i migliori; e non perchè al liceo si fanno le cavolate tra amici,gli scherzini,le cosine da adolescenti,ma perchè ho vissuto il liceo come la più travolgente delle storie d'amore: sofferta,patita fino alla fine, una strada in salita,ma cavolo!piena di soddisfazioni.
Io sono stata follemente innamorata del liceo,per il sapere che aleggiava per quei corridoi,per la coinvolgente passione con cui le persone avevano scelto di essere lì.
Non è solo per Cesare o Plutarco o Lisia o Socrate che stavo lì,avrei potuto migrare come tanti altri dove c'era da sudare meno,ma era perchè lì sentivo di poter imparare qualcosa. Forse non a coltivare un campo o a raccogliere uova dal pollaio, ma sicuramente a sentirmi libera.Libera di scegliere per me,per la mia vita,per quello che voglio io.
E anche se vedo il declino della scuola in Italia,una scuola ammirata da tutti negli anni '50 che oggi è morta, io a scuola ho passato gli anni più belli e pieni della mia vita.
D'altrocanto penso anche al mio nonno. Ha fatto il contadino tutta la vita,si è stroncato la schiena per assicurare alla sua famiglia la dignità che gli doveva, e ora che non c'è più m'ha lasciato un vuoto incolmabile dentro.
E questo vuoto lo rileggo ogni giorno nei gesti della mia famiglia. Il babbo da quando il nonno non c'è più ha scelto di continuare la sua strada, e non so per quanto tempo ancora si sentirà in colpa di non averlo fatto prima. Adesso ha imparato a coltivare un terreno, a fare il vino,a potare gli ulivi, a seminare le verdure nei giusti periodi, e vede tutto in un'altra prospettiva. 
A me il nonno ha insegnato questo: ad amare il verde che mi circonda e ad intenerirmi quando la natura mostra il suo lato più meraviglioso: l'amore. L'amore del piccioncino che non esce più dal nido dopo la morte della piccioncina,la gallina rimasta sola che ti segue ovunque, il gattino spennacchiato, il riccino da curare. 
Mi sento fortunata ad avere avuto un'educazione a tuttotondo: un'istruzione buona e una famiglia che mi ha insegnato ad osservare il mondo.

Ciak: Assignment 3 (Parte Prima), si gira!

Evoluzione e crescita esponenziale
Mi ha colpita una parte in particolare:"Ma se si considera l’evoluzione sulla terra nella sua
globalità allora ci troviamo di fronte ad un incremento continuo di
organizzazione e complessità che, per quanto ci è dato conoscere, culmina nella
cultura della famiglia umana.
"
Credo che l'evoluzione sia qualcosa alla quale non è possibile sottrarsi,ma essere sottoposti ad un fenomeno di tale portata è anche qualcosa che si può fare in modo intelligente.
Come farsi delle domande,chiedersi il perchè delle cose, domandarsi e domandare quale percorso abbiamo fatto per arrivare fino a qui. 
E non c'è una domanda più intelligente dell'altra,non c'è un pensiero meno degno di valore e di rispetto dell'altro, ma la quantità di domande,la curiosità che ognuno di noi coltiva ci porta ad essere quello che siamo e a costruire il mondo del quale viviamo.
Qualche giorno fa mi son chiesta a quale punto della storia dell'Italia si è verificata quella svolta che l'ha portata ad essere un paese nel quale pochi supersiti e fragili diritti sono mantenuti in vita grazie a persone che lottano senza freni, ad essere un paese senza un futuro chiaro, oppure proprio senza futuro. Eppure anche questa è evoluzione,anche questo è frutto di quel processo che ci ha portati nella fase destra del grafico esponenziale, perchè nessuno si è accorto di niente e "all'improvviso" tutto è cambiato.
L'evoluzione è qualcosa che possiamo fare in modo intelligente.


Reti e strutture
La parola "rete" mi ricorda un gioco che facevo da piccina, dove ogni bambino era legato ad un altro, e quello ad un altro ancora e così via. E questo mi ricorda che è così anche per noi, per la nostra vita. Anzi, è necessario per la nostra vita. Così come è fondamentale condividere informazioni online,creare una rete virtuale, è importante creare dei legami con le persone. Farsi forti di questi legami e condividere e affrontare il mondo.  Ma non siamo reti solo in quanto esseri biologici costituiti  di cellule,tessuti,organi e sistemi, siamo reti perchè possiamo scegliere con chi legarci e come legarci. 
Siamo reti,formiamo nodi,ma siamo liberi. 
Quale altra cosa al mondo è più bella e più grande della libertà?
Siamo incastri,siamo annodati e ci spostiamo nella stessa direzione,ma possiamo osservare tutto quello che ci sta intorno. 
La rete, il web, è qualcosa di universale. Di ASSOLUTAMENTE universale.

sabato 26 marzo 2011

Il viaggio dentro sé stessi : Tiziano Terzani

"Quella notte in ospedale, nel silezio rotto solo dal frusciare delle auto sull'asfalto bagnato della strada e da quello delle suore sul linoleum del corridoio, mi venne in mente un'immagine di me che da allora mi accompagna. Mi parve che tutta la mia vita fosse stata come su una giostra: fin dall'inizio m'era toccato il cavallo bianco  e su quello avevo girato e dondolato a mio piacimento senza che mai - me ne resi conti allora per la prima volta - mai qualcuno fosse venuto a chiedermi se avevo il biglietto. No. Davvero il biglietto non ce l'avevo. Tutta la vita avevo viaggiato a ufo! Bene:ora passava il controllore,pagavo il dovuto e, se mi andava bene, magari riuscivo anche a fare... un altro giro di giostra."

Tiziano. Ormai non so nemmeno più quante volte ho letto questo libro, questo 'viaggio nel male e nel bene del nostro tempo' come lo chiama lui. Questo viaggio alla ricerca, non di qualcosa di preciso,ma semplicemente alla ricerca. 
Il fatto è che non posso parlare di lui se non con le sue parole: "Ho deciso di raccontarne la storia (della sua malattia), innanzitutto perchè so quanto è incoraggiante l'esperienza di qualcuno che ha fatto già un pezzo della strada per chi si trovasse ora ad affrontarla; e poi perchè, a pensarci bene, dopo un pò il viaggio non era più in cerca di una cura per il mio cancro,ma per quella malattia che è di tutti: la mortalità.
Ma anche quella, è davvero una malattia? Qualcosa di cui temere,un male da cui star lontani? 
Magari no.
"Immagina come sarebbe affollato il mondo se fossimo tutti immortali e dovessimo restare a giro per sempre, e con noi ci dovessero essere, anche loro immortali, tutti quelli che ci hanno preceduto nei secoli!" disse un giorno il mio vecchio compagno durante una passeggiata nella foresta. " Si tratta di capire che la vita e la morte sono due aspetti della stessa cosa."
Arrivare a questo è forse la sola vera meta del viaggio che tutti intraprendiamo nascendo: un viaggio di cui io stesso non so granché,tranne che la sua direzione - ora ne sono convinto -  è dal fuori verso il dentro e dal piccolo verso il sempre più grande." 

(Un altro giro di giostra)

Viaggiare con lui nel libro è così coivolgente da restarci secchi!
Per questo consiglio a tutti di andare a vedere il film dedicato a lui e tratto dal libro scritto dal figlio Folco, in uscita il 1° Aprile: La fine è il mio inizio.


E alla fine del viaggio non c'è poi molto da dire: Grazie Tiziano.