venerdì 1 aprile 2011

Ciak: Assignment 3 (Parte Seconda), si gira!

Il nonno
Tutta questa storia della scolarizzazione mi ha fatto venire in mente un turbine di cose.
Innanzitutto i miei anni del liceo. Forse non educativi dal punto di vista dell'approccio alla natura,ma senza dubbio i migliori; e non perchè al liceo si fanno le cavolate tra amici,gli scherzini,le cosine da adolescenti,ma perchè ho vissuto il liceo come la più travolgente delle storie d'amore: sofferta,patita fino alla fine, una strada in salita,ma cavolo!piena di soddisfazioni.
Io sono stata follemente innamorata del liceo,per il sapere che aleggiava per quei corridoi,per la coinvolgente passione con cui le persone avevano scelto di essere lì.
Non è solo per Cesare o Plutarco o Lisia o Socrate che stavo lì,avrei potuto migrare come tanti altri dove c'era da sudare meno,ma era perchè lì sentivo di poter imparare qualcosa. Forse non a coltivare un campo o a raccogliere uova dal pollaio, ma sicuramente a sentirmi libera.Libera di scegliere per me,per la mia vita,per quello che voglio io.
E anche se vedo il declino della scuola in Italia,una scuola ammirata da tutti negli anni '50 che oggi è morta, io a scuola ho passato gli anni più belli e pieni della mia vita.
D'altrocanto penso anche al mio nonno. Ha fatto il contadino tutta la vita,si è stroncato la schiena per assicurare alla sua famiglia la dignità che gli doveva, e ora che non c'è più m'ha lasciato un vuoto incolmabile dentro.
E questo vuoto lo rileggo ogni giorno nei gesti della mia famiglia. Il babbo da quando il nonno non c'è più ha scelto di continuare la sua strada, e non so per quanto tempo ancora si sentirà in colpa di non averlo fatto prima. Adesso ha imparato a coltivare un terreno, a fare il vino,a potare gli ulivi, a seminare le verdure nei giusti periodi, e vede tutto in un'altra prospettiva. 
A me il nonno ha insegnato questo: ad amare il verde che mi circonda e ad intenerirmi quando la natura mostra il suo lato più meraviglioso: l'amore. L'amore del piccioncino che non esce più dal nido dopo la morte della piccioncina,la gallina rimasta sola che ti segue ovunque, il gattino spennacchiato, il riccino da curare. 
Mi sento fortunata ad avere avuto un'educazione a tuttotondo: un'istruzione buona e una famiglia che mi ha insegnato ad osservare il mondo.

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